Inquinamento indoor: il filtro per l'aria fai-da-te che cattura PFAS e COVID 19 - Rinnovabili.it

2023-01-05 16:53:45 By : Ms. Carol Wang

Con una spesa dal ferramenta inferiore ai 100 € è possibile costruirsi in casa un filtro fai-da-te capace di ridurre l’inquinamento indoor rendendo l’ambiente più salubre

(Rinnovabili.it) – Se vi dicessimo che bastano un paio di filtri acquistabili in ferramenta, nastro adesivo, una ventola ed una scatola di cartone, per costruirsi un filtro fai-da-te capace di catturare l’inquinamento indoor e combattere Covid e sostanze chimiche volatili? Sembra di essere una puntata di MacGyver, eppure un team di ricercatori della Brown University ha testato questo dispositivo mettendo nero su bianco le sue potenzialità.

Il punto di partenza è quella che viene chiama scatola di Corsi-Rosenthal, un particolare filtro che può essere auto-costruito. Durante la pandemia il team ha provato ad installarne uno per ogni ambiente della School of Public Health nel campus della Brown, rilevando i valori di inquinamento interno con il box in funzione o meno.

“I filtri possono essere costruiti rapidamente per circa $ 100 per unità, con materiali acquistati nel negozio di ferramenta. Non sono solo altamente efficaci ma anche scalabili”, sottolinea Joseph Braun, professore della Brown University ed autore principale della ricerca.

Ciò che serve è una semplice scatola di cartone, 4 filtri MERV-13, una ventola da circa 50 cm (20 pollici) e del nastro adesivo. Basta assemblarli per ottenere una scatola Corsi-Rosenthal perfettamente funzionante ed economica.

Nel suo piccolo la scatola Corsi-Rosenthal ha permesso di ridurre significativamente la concentrazione di diversi PFAS ed altrettani composti organici semivolatili (SVOC) contribuendo, nello stesso tempo, a combattere la diffusione del virus Covid-19.

Le misurazioni hanno analizzato le concentrazioni di 42 diversi tipi di PFAS e 24 SVOC osservando l’ambiente prima e dopo l’installazione della scatola. Durante il funzionamento del Corsi-Rosenthal Cube la concentrazione di determinati PFAS è diminuita del 40%-60%. Gli ftalati, comunemente presenti nei materiali da concentrazione e nei prodotti di bellezza, sono stati ridotti del 30-60%. Il tutto ha ovviamente giovato alla salubrità degli ambienti, riducendo i potenziali rischi connessi alle malattie respiratorie e di conseguenza anche alla diffusione del covid.

Tuttavia un problema c’è: la rumorosità del sistema. In questo caso le misurazioni parlano di un aumento di 5 decibel durante il giorno, cosa che potrebbe compromettere la concentrazione degli ambienti. Tuttavia, sottolineano i ricercatori, probabilmente i benefici apportati a livello di salubrità superano quelli sul rumore.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology.

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